Robert Wyatt – Rock Bottom
La storia della musica rock è segnata da grandi capolavori.
E tra i capolavori ci sono alcune opere che vanno oltre la definizione di capolavoro.
Probabilmente se Robert Wyatt non fosse precipitato dal quarto piano sfasciandosi la schiena per finire su una sedia a rotelle quest’album non sarebbe diventato quello che si ascolta oggi. Probabilmente non sarebbe mai esistito.
La caduta (fisica e non) e la conseguente voglia di risorgere di Wyatt gli ha permesso di forgiare un’opera magnifica e struggente, in cui la musica e le parole si fondono in un’atmosfera dolce e sognante, lontana dalle sperimentazioni folli dei Soft Machine (di cui Wyatt fu batterista) o dei Matching Mole.
Aiutato da amici della scuola di Canterbury, aiutato da un giovanissimo Mike Oldfield e prodotto da Nick Mason dei Pink Floyd, Robert Wyatt in Rock Bottom descrive e canta l’inizio della sua nuova vita in un’opera tanto importante quanto difficile da capire al primo ascolto.
Capolavoro.
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