Le Grandi Recensioni

U2 – Songs Of Innocence

Posted in dischi, mezze stroncature by Ares on settembre 11, 2014

Visto che era gratis, l’ho scaricato…

u2

(…e me ne sono pentito nda)

Allora, il disco viene presentato come un omaggio della band a fatti, persone, luoghi che hanno giocato un ruolo importante nella storia del gruppo. Quindi omaggio ai Ramones, a Joe Strummer, ai Beach Boys, alla moglie di Bono, alla mamma di Bono, alla strada dove è cresciuto Bono (Cedarwood Road, Ballymum, Dublino…cristiddio che posto…) e altre cose che ha fatto/visto/sentito Bono. Più o meno è così che viene presentato l’album, non mi sto inventando niente.

Ho letto queste cose mentre ascoltavo l’album, e ho sentito un vento gelido che mi attraversava. Perché sono cose che mi mettono un sacco di dubbi: quando una band che è in attività da più di 30 anni fa un disco del genere il pericolo dell’autoreferenziale estremo è palpabile. È un vero album fatto da una band che lavora insieme o le voci di corridoio che sentivo anni fa durante il mio soggiorno in Irlanda erano/sono vere (band ai ferri corti da anni, stanno insieme per soldi e per onorare i contratti)?

Quello che non riesco a non pensare è che questa mossa con Apple sia la più colossale mossa di marketing mai effettuata dagli U2, e queste canzoni in realtà non siano altro che degli scarti di magazzino messe da parte per la prima occasione buona.

Bono: “Ragazzi, Apple ci riempie di soldi per un nuovo album da lanciare a settembre 2014 assieme al nuovo iPhone, l’orologio e sailcazzocos’altro. Abbiamo delle canzoni?
Gli altri: “Scarti degli ultimi 10 anni, ci siamo rotti le palle di averti attorno ma abbiamo un contratto da rispettare. Prendi quelle, chiama chi vuoi a produrre ma lasciaci in pace.
Bono: “Ok ciao.”
Gli altri: “Oh Bono, ‘spetta un secondo…
Bono: “Cosa…”
Gli altri: “La Apple si mette a fare orologi?
Bono: “Si, non è meraviglioso?
Gli altri: “Ok, fattene mandare un po’ per amici e parenti assieme ai soldi.”
Bono: “Dai ragazzi, va beh approfittarsene ma a tutto c’è un limite…”
Gli altri: “Com’era la storia del biglietto aereo per il tuo cappello?
Bono: “Stronzi. Ok, avete vinto.”
Gli altri: “Oh Bono, un’altra cosa…”
Bono: “Cosa…”
Gli altri: “Prendi tutto quello che trovi, così facciamo un doppio album ma lo pubblichiamo in due momenti diversi, come Use Your Illusion dei Guns’n’Roses.”
Bono: “Grandi, ottima idea!”

E non a caso pare sia in arrivo anche Songs Of Experience, il che dimostra come i quattro conoscano William Blake.

Ecco cosa sta succedendo.

Siamo di fronte all’ultimo (o ultimi) album degli U2.

Poi sospetto lo scioglimento (e cosa ne sarà di Bono, The Edge, Adam Clayton e Larry Mullen Jr non voglio saperlo).

Ok, ma le canzoni? Si chiederà qualche lettore…
Le canzoni sono delle normali canzoni degli U2, infarcite di richiami agli anni 80, con i synth, e certi arpeggi che sembrano arrivare da The Joshua Tree. Voglia di inventare pochissima, probabilmente esaurita. Ed è una cosa che è fisiologica, ci mancherebbe altro. Forse manca l’interesse, cosa che finirebbe con l’essere una sorta di conferma dei più oscuri pensieri.

Forse davvero non gliene frega più nulla.
Non è un disco che lascia il segno e resta nella scia dell’ultima produzione come No Line On The Horizon e How To Dismantle an Atomic Bomb.

 

10 Risposte

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  1. Fatto di note said, on settembre 11, 2014 at 17:12

    E’ una merda, molto peggio degli ultimi dischi che già facevano schifo. E’ tutto un uo-uo, eh-eh, uh-uh, iuh-iuh, uououoh, con delle melodie che sono da xfactor.
    Ed è vergognoso (anche se geniale come marketing e incassi) il modo con il quale è stato distribuito…ah no aspetta…regalato.
    Apple e U2 baciatemi il culo!

    Potevo dire culo?

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    • Ares said, on settembre 12, 2014 at 07:18

      Senza ombra di dubbio si tratta dell’album più brutto della storia degli U2. E sono sempre più convinto che queste canzoni sono in realtà degli scarti degli album precedenti.

      “Culo” si può scrivere, vai tranquillo.

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  2. Monica Van Halen said, on settembre 12, 2014 at 07:33

    Caro Ares,

    e’ evidente che quella questione di corse dei cani truccate e scommesse clandestine con Adam Clayton ancora non l’hai digerita, posso capire il tuo astio…pero’ per me il disco piu’ brutto degli U2 e’ e rimane All That You Can Leave Behind. Non mi azzardo di dire che questo sia un capolavoro, lungi da me sia chiaro, sto solo dicendo che a parer mio non e’ il piu’ brutto della storia degli U2.
    Sono pero’ d’accordissimo su una parte della tua analisi: questo disco e’ una cozzaglia di roba messa insieme in fretta e furia per fare la figata con Apple, su questo non c’e’ dubbio, e la presunta esistenza di un Songs of Experience ne e’ la dimostrazione (e a questo punto mi auguro che quel disco sia il “vero” Songs of Abscents annunciato mesi fa).
    Pur avendo un giudizio meno radicale del tuo, mi unisco nella speranza che la band si sciolga piuttosto che tirare fuori un altro disco del genere.
    D’altronde sono finiti i tempi in cui tiravo il mio reggiseno a Bono sotto al palco del Bentegodi, sono finiti molti anni fa.

    Visto che di pop parliamo, meglio comunque un disco di merda degli U2 che mezza canzone di Justin Bieber.

    Potevo dire Justin Bieber?

    Monica

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    • Ares said, on settembre 12, 2014 at 07:35

      Justin Bieber è proibito.

      Per il resto, c’è Skype.

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  3. Cortis said, on settembre 12, 2014 at 21:34

    recensione sconcertante, frutto solo di pregiudizio e della moda di sparare a zero comunque a prescindere sugli U2. Se trent’anni fa faceva figo scrivere bene sui dublinesi emergenti, ora lo sport più in voga è buttare m..a addosso solo per un unico motivo: sono sempre i numeri uno. Secondo me il migliore degli ultimi 20 anni..

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    • Ares said, on settembre 13, 2014 at 10:19

      Non mi sembra che abbiano fatto nulla per evitare di farsi tirare merda addosso. Gli ultimi album sono imbarazzanti.

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  4. Ric said, on ottobre 13, 2014 at 10:59

    E’ l’album più brutto, imbarazzante, insignificativo, triste, vuoto e paraculo che la storia della musica abbia mai partorito. Sono 14 anni che pubblicano album penosi tanto da farceli odiare e da farci dimenticare quanto grandi sono stati. non ci era riuscito mai nessuno nella storia. non riesco neanche più ad ascoltare in pace “the unforgettable fire” senza farmi disturbare l’ascolto dal pensiero di quel barattolo incartapecorito che fa soldi a palate vendendo (ora addirittura regalando) pura aria fritta. Non sò che dire se non che sono triste…triste perchè sono andati oltre…hanno distrutto ciò che erano..li ho amati tantissimo ma non riesco più ad ascoltarli…ora sono il Nulla.

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    • Ares said, on ottobre 14, 2014 at 08:01

      Non avresti potuto descrivere meglio lo stato d’animo di un (ex) fan che si sente preso per il culo.

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  5. BullHead said, on novembre 14, 2014 at 16:56

    Io me lo sono ritrovato sulla libreria ITunes e l’ho cestinato al volo senza pensarci nemmeno mezza volta. Non c’è nulla di più patetico di vedere 4 milionari ormai bolsi, stralessi ed impigriti insistere oltre ogni limite a rimandare il sacrosanto scioglimento…e considerando che per il sottoscritto l’ultimo album degno risale oramai a “Zooropa” (era il 1993!!!) tutto ciò li rende ancora più tristi. Imparare dai R.E.M. no, eh?

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  6. Ovebic said, on aprile 24, 2015 at 18:52

    A me è piaciuto assai invece, non è sperimentale ma quando devi finire in classifica non sperimenti, pace! Non sono un fan degli U2, li ho sempre criticati anzi, ma questo disco è più che discreto (meglio degli ultimi Coldplay e dei Muse sicuro). Sono però d’accordo sul fatto che adesso potrebbero tranquillamente sciogliersi e darsi alle ambasciate e ai dollari che ne conseguono.

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