Le Grandi Recensioni

R.E.M. – Collapse Into Now

Posted in dischi, mezze stroncature, musica by Ares on marzo 14, 2011

Per la prima volta pubblico una recensione altrui…quindi, dalla Svezia, ecco il pensiero di Bixx a proposito dell’ultima fatica dei REM.

Buona lettura.

 

 

Collapse Into Now è un disco perfetto per chi volesse avvicinarsi ai REM. Il problema è che nessuno si avvicina ai REM nel 2011. Gli eventuali ragazzini interessati andranno, come tutti, a scaricarsi Losing My Religion e da lí proseguiranno con Automatic for the People e probabilmente basta. Chi ascolta i REM, l’utente che potrebbe volersi comprare questo Collapse Into Now, è con tutta probabilitá uno che ha quasi tutti gli album del gruppo di Atlanta e una solida conoscenza dei testi di canzoni quali “Gardening at night” e “Low Desert”. Con tutta probabilitá, l’utente che potrebbe volersi comprare Collapse Into Now è anche uno a cui sono cascati i coglioni sempre piú violentemente e inesorabilmente dal 1999 in poi, perché lo sanno anche i sassi che “Reveal” era lo scarabocchio lirico di un anemico, e che i successivi album                                              (riempite lo spazio bianco con espressioni di disperazione, angoscia e stridor di denti).

Collapse Into Now è meglio degli ultimi due aborti pubblicati dai REM in tempi recenti. E va giá bene cosí. È un disco abbastanza vario, con canzoni piú rock (Discoverer, che è particolarmente ascoltabile, e Alligator Elevator Automator Qualcosa) e ballate acustico-intime (Oh My Heart, Walk It Back) che tutto sommato stanno bene assieme e formano un disco sufficientemente coerente. Il grandissimo problema di questo album è che Peter Buck la deve smettere di infilare il riff di “Drive” ovunque. Il riff di Drive sta bene in Drive, e basta. E a dirla tutta, spezzoni di testo come “hey, you”, “the clock/tic toc” fanno un po’ pena. Collapse Into Now sa di giá sentito, e non è solo un’impressione: anche i pezzi meglio riusciti sembrano copie di vecchi brani contenuti in Automatic For the People e New Adventures in Hi-Fi. Per dirne una, c’è un brano (“Blue”) in cui canta anche Patti Smith: con tutto quello che potevi far cantare a Patti Smith, rincoglionito di un Michael Stipe, dovevi proprio produrti in una roba a metá via tra Country Feedback e E-bow the Letter? No, perché guarda che mescolandole non ne risulta un prodotto migliore. E non ti credere, Stipe, che l’utente REM non si accorga dell’imbroglio.

In conclusione, Collapse Into Now è un disco discretamente riuscito e assolutamente inutile. Non toglie né aggiunge nulla a quello che i REM hanno scritto nei loro trent’anni di carriera, a parte ricordarvi come suonava il riff di Drive, nel caso ve lo foste dimenticati.

 

 

Grazie Bixx!

12 Risposte

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  1. Daniele said, on marzo 14, 2011 at 23:12

    D’accordo dalla prima all’ultima lettera. Purtroppo dannatamente vero. Certo che con una discografia immensa come la loro fare un album non deve essere facile: il confronto col passato inevitabile, non ripetersi impossibile. Spezzo una lancia a loro favore, ma bisogna ammettere che la punta della loro arma è un po’ spuntatata. (per rimanere in tema di lame e armi bianche)

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  2. Ares79 said, on marzo 15, 2011 at 17:43

    Non ho ascoltato l’album, e dopo questa recensione credo che non lo faro’ mai.

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  3. Roby83 said, on marzo 25, 2011 at 01:38

    ok, dopo la tua recensione del cazzo puoi pure tornare a gettare fango su qualke altro artista… giusto una cosa però.. DI CHE PARLI??? forse confondi riff con sound, ossia marchio di fabbrica… i cloni non sono mai da premiare, sono il primo a dirlo.. ma in questo caso cloni non sono!! ho trovato l’album fantastico, lo stò ascoltando continuamente ed è vero quando dici ke sembra qualcosa di già sentito, ma solo nelle sfumature.. io lo vedo come una sorta di perfetto riassunto della loro carriera artistica, c’è davvero un pò di tutto, da Green a New Adventures in Hi-fi, passando x Monster.. ma soprattutto Out of time… l’ho accolto davvero bene xkè effettivamente Accelerate non mi aveva preso (salvo qualke eccezione).. ma solo quello!! criticare album come Reveal e Around the sun (stupendo e ampiamente sottovalutato) è un controsenso, visto ciò ke hai affermato.. cambiano le sonorità ma non ti piacciono!! e allora? x piacerti hai bisogno di quelle classiche x cui sono famosi, ma poi dici ke sono qualcosa di già sentito.. deciditi!! 🙂 Reveal è stato quello ke mi ha fatto letteralmente innamorare dei R.E.M., dopo il colpo di fulmine di Up.. e anke se si intuisce ke parlo da loro fan incallito credimi ke so anke essere molto obiettivo.. ma è davvero difficile criticare questo nuovo album, a prescindere dai gusti!! è talmente ben fatto, ed è così carico di vecchi e cari profumi ma ke tornano prepotentemente attualissimi, ke bisogna essere perlomeno mal disposti nei confronti loro o della vita in generale x dare giudizi così negativi..

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    • Ares79 said, on marzo 25, 2011 at 09:33

      In attesa della risposta dell’autrice della recensione, ho una domanda per Roby83.
      Cosa ti ha fatto la lingua italiana per maltrattarla con tutte quelle k?

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  4. bixx said, on marzo 25, 2011 at 09:40

    Roby, per caritá, se a te é piaciuto bene cosí. Ho detto che Collapse Into Now é un disco tutto sommato riuscito e vario; non ho detto che é una ciofeca.
    In un certo senso hai ragione quando dici che é “un riassunto della loro carriera artistica”: io peró se voglio un riassunto mi compro un greatest hits. Le nuove direzioni prese con Reveal e Around the Sun mi avevano lasciata un po’ cosí. Accelerate era senza direzione. Diciamo che speravo che con il nuovo disco affinassero sia le distorsioni e l’energia di Accelerate che i momenti intimisti piú riusciti (Beachball, da Reveal, mi piace un sacco, per esempio).
    Non sono mal disposta nei confronti dei REM. La mia é amarezza per un gruppo che mi ha accompagnata per anni – tu pensa che la prima musicassetta che abbia mai comprato da sola é stata proprio Automatic for the People quando avevo 11 anni, mettendo via le mance della domenica!
    Ad Ares é parso doveroso lasciare a me la recensione di quest’album, tutto qui. Per sentirmi bene, ascolto le vecchie canzoni e sto contenta.

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  5. RAFFAELE said, on marzo 25, 2011 at 11:40

    Volevo rispondere all’amico bixx,forse e’vero ci sono pezzi che sembrano un po’simili fra loro,ma cmq trovo che sia un’album fantastico l’ho comprato solo stamattina e gia’mi ha preso…forse sara’perche’sono un fan da 15 anni ormai,forse sara’la voce di Michael che mi strega sempre di piu’.criticare album come reveal e around the sun sembra ingiusto,non sono capolavori come automatic for the people o monster,ma cmq sono di alto livello musicale……..comprate questo album e cercate di imparare ad ascoltare buona musica.’Faccio questo appello agli adolescenti……GRANDI R.E.M……..GRANDE STIPE….CIAO A TUTTIIIII!!!!

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  6. evaristo said, on marzo 29, 2011 at 14:09

    Perche’ una recensione dev’essere “del cazzo”? Ognuno esprime un parere ed e’ legittimo farlo, oppure criticare i REM e’ come parlar male degli Iron Maiden (e chi segue questo blog ne sa qualcosa…)?
    Phantom Radio ci sta martellando di continuo con i nuovi singoli estratti da Collapse Into Now, e confesso che non sentivo il bisogno di un nuovo disco dei REM, specie se continua ad essere il riciclare Drive, e altri due o tre giri azzeccati, in salse diverse (e su questo la cara “amico” Bixx ha perfettamente ragione).
    E lo dice uno che ha il vinile di Green a casa, non sono certo un adolescente rincoglionito.
    Riconosco alla band un enorme valore artistico, ma anche una discreta tendenza alla fossilizzazione.

    Ma io ho con il bassista dei REM lo stesso rapporto che ha Ares con il bassista dei radiohead, non faccio testo.

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    • Ares79 said, on marzo 29, 2011 at 17:26

      E che ti giuro mi manca il coraggio di criticare Vasco o Ligabue…rischierei di far scoppiare la terza guerra mondiale o di trovarmi la testa di un cavallo nel letto.
      Oppure, peggio, il bassista dei Radiohead che mi tocca le chitarre…

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    • giorgio said, on marzo 31, 2011 at 14:19

      Ragazzi scusate ma se c’è un grande gruppo che non si è mai fossilizzato sono proprio i REM!!!! sono sempre riusciti a spiazzare anche i loro fan più accaniti con dischi come New Adventures – UP – Reveal – Around the Sun ( quest’ultimo secondo me è uno dei dischi + belli ed intensi della loro carriera).
      Bixx definisce gli ultimi 2 album prima di questo addirittura ” ABORTI”!!….io posso rispettare le opinioni di tutti ma quando si usano delle espressioni del genere, credo che lo si faccia unicamente per suscitare reazioni forti ed incazzature da parte di altri…scusa ma la parola ABORTO in senso musicale la terrei più per altri artisti…
      Collapse into Now può suonare come un album più ruffiano degli altri, sicuramente non ha un sound innovativo ma a mio parere suona molto bene e ti trasmette delle belle sensazioni quando lo ascolti…dopo 30 anni di onorata carriera e di splendide gemme musicali ( davvero tante secondo me) credo che uno acquisti un album dei Rem per continuare a sognare con le loro dolci melodie e per condividere un sentimento di frustrazione che si respira all’interno della ns società e che loro riescono sempre a rendere bene nei loro testi…se invece cerchi qualcosa di nuovo,fresco sperimentale,allora devi andare a sondare altri terreni rock, magari puntando sull’immaturità musicale di giovani bands…oppure sull’ultimo album dei Radiohead…con quello c’è da sbizzarirsi sicuramente

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      • Ares79 said, on marzo 31, 2011 at 14:24

        Ogni volta che leggo “Radiohead” divento verde, gigantesco e incazzato come una bestia…boh?

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  7. alex27spa said, on aprile 4, 2011 at 10:08

    La verità è che chi parla male di Collapse Into Now continua a paragonarlo con i capolavori che hanno fatto la storia della band, vedi Automatic for the people e New adventures in hi-fi!!! Beh scordatevelo!!!! Scordatevi capolavori del genere, i rem hanno raggiunto il loro top vent’anni fa con tre quattro album indimenticabili (o anche di più) e non potete aspettarvi un altro album del genere dopo oltre trent’anni di onoratissima carriera!!!! E’ fisiologico per ogni grande band fare due tre dischi pazzeschi che poi non ripeteranno più perchè autentici capolavori! Giudicate quest’ultimo album così com’è senza necessariamente scomodarsi in scomodi e pesanti paragoni (scusate la ripetizioni), la verità è che Collapse Into Now seppure ricondotto molto a sonorità tipiche del passato è un ottimo album, piacevolissimo, ascoltabilissimo, secondo me decisamente migliore degli ultimi… ce ne fossero ancora in circolazione di band che a distanza di trent’anni di carriera riescono ancora a fare dischi del genere!!!

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